Suggestioni, contaminazioni etniche, rock, taranta, funk. Agitare, non mescolare.
Si chiamano La Scelta, sono cinque ragazzi di Roma insieme dal 2003, che si affacciano alla scena musicale ed autorale italiana con un connotato evidente: l’identità forte.
Sono riconoscibili. Sono figli legittimi della scena New Rock che invade la Capitale da oltre un decennio. La loro musica parla lingue diverse. Attinge dal ricco sottobosco italiano, guarda all’Europa, va a curiosare in giro per il Mediterraneo.
Siamo sul terreno del suono multiculturale ma con radici salde nella tradizione testuale italiana.
La strada che La Scelta sta percorrendo è la più dura, ma la più fruttuosa nel medio-lungo termine. I concerti dal vivo. Anni di gavetta che non hanno tolto alla loro forza interpretativa ne' la freschezza ne' l'entusiasmo naif, ingenuo e puro. I loro concerti, negli anni, hanno raccolto via via una presenza sempre maggiore e sempre più fedele.
L’esperienza al Festival della Canzone Italiana di Sanremo in questa edizione 2008 ricompensa l’impegno ed il lento e paziente lavoro svolto negli anni.
L’incontro con il produttore Flavio Di Pinto, segna un punto importante per la vita della giovane band.
ll primo disco, “Il Nostro Tempo” è prodotto da Flavio Di Pinto insieme a Novo Sonum pubblicato il 29 febbraio 2008 su etichetta TIENI DURO in collaborazione con STEAMROLLER di Piero La Falce (distribuzione HALIDON).
I brani sono 12. L’introduzione dell’album è affidata a Monica Scattini attrice, doppiatrice di spessore, una delle voci più belle nel panorama del cinema italiano (“Lezioni di Cioccolato” al cinema, con Neri Marcorè). La Scattini interpreta una poesia scritta da Adelaide Spallino, giovane artista siciliana. Un testo che è utile a creare una sintesi fra musica e parole.
La mescolanza fra terre, popoli, colori è racchiusa nel brano più rappresentativo, (quello con cui la band partecipa a Sanremo) e che dà il nome all’album: “Il Nostro Tempo”. E’ forte il richiamo ad atmosfere arabe e africane.
Un pezzo moderno, di profonda riflessione sociale: viviamo in una società multietnica, destinata a cambiare nel tempo, a diventare ancora più “colorata”. “Mi sento un africano metropolitano... la mia casa è un altopiano al centro di Milano... e mi sento umano...”. Necessità di respirare e vivere questo scambio culturale invece di tenere occhi e mente chiusi.
Più dolce la ballata “Due punti distanti”, dove l’amore perduto vive come un rimpianto nel tempo. E’ una canzone malinconica, musicalmente riconducibile al brit-pop dall’atmosfera soprannaturale. Questo brano è stato ispirato dalla lettura del noto romanzo Arcodamore di Andrea De Carlo.
In “Aria, Acqua, Fuoco e Terra” il rock de La Scelta diventa aggressivo, forte, muscolare. Il pezzo è ispirato dell’eterno incontro-scontro fra gli elementi: “quattro elementi naturali...che fanno girare il mondo...” “Per il nostro primo album ci siamo ispirati a noi stessi, a tutto ciò che durante questi anni ci aveva colpito: delusioni, bugie, amori svaniti o trovati, paure, soluzioni, crescita interiore, persone ritrovate e ritrovata sere- nità, dubbi ancora non risolti. Tutte queste cose ci hanno portato ad un’elaborazione durata più di quattro anni. Il lavoro è in continuo divenire.
Una conclusione non c’è mai”.
Una lettera scritta da un padre carcerato al figlio che non ha mai visto ma che sa di poter incontrare un giorno. E’ il tema forte di “Oltre”. Richiami etno e r&b. Inciso decisamente rock per un testo passionale, intenso, duro. Il pezzo nasce dopo aver visto in TV un documentario in cui alcuni cantanti riportavano l’esperienza vissuta durante un tour ambientato nei carceri di tutta Italia.
“La Scelta” è il brano di chiusura dell’album, è una canzone molto importante per la band, e che racchiude tutto il senso e la poetica della loro dimensione musicale: “...durante il percorso della propria vita ci si accorge che manca una guida o semplicemente un compagno cui tendere la mano per proseguire insieme il lungo cammino che porterà alla meta... Ma siamo sicuri che il sentiero sia quello giusto? E se ci fossimo illusi sino ad ora? Saper leggere i segnali intorno a noi ci aiuta a capire in quale direzione andare. Quante volte ci affligge un pensiero, una domanda cui non sappiamo dare risposta e poi d’improvviso ci voltiamo e la risposta è proprio lì davanti a noi. Fa male rimettersi in gioco e rimettere in gioco tutti i propri “credo”. La Scelta è il viaggio, la passione, l’esperienza”.
La Scelta vuole essere un progetto in evoluzione continua. In sperimentazione continua.
La Scelta sono: Mattia Del Forno (voce, 29 anni, nato a Napoli), Francesco Caprara (batteria, 29 anni, roma- no), Roberto Cardelli (pianoforte, sinth, 30 anni, romano), Fabrizio Ferraguzzo (basso, chitarre acustiche, sinth, anni 29, romano). Emiliano Mangia (chitarre elettriche, 29 anni, romano).